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al testo di Adielle
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Il desiderio è sepolto sotto una coltre di grasso farmacologico pratico rimedio a certe attività che possono condurre al riprodursi di una genetica malata. Questo mi induce a pensare alla fine della strada. Sarò ancora l'unico verso da percorrere? O una donna mi fiancheggerà lungo la parabola, a trovare nostro cordoglio? Non pretendo una certa compagnia anche se sarebbe bello che alla fine tu fossi qui. Wish you were here, fatata e compatta, coriandola portatile d'assalto. Scheggia di luce vera contro bordo, sbordato di una costola di cielo, cui si arrendono sempre meno nuvole affilate e sguardi dichiaranti il nostro grande amore mai scoccato. Aspettare la luna per recitare la preghiera potrebbe essere necessario a che maturi una consonanza d'intenti con il vespro. Poi redenti ce ne andremo lungo una dorsale di atomi terreni, di atomi e sentieri di terra immacolata, con l'erba da calcare ancora intatta. Alta, alle calcagna. In un mattino di giada e di corallo da portare al collo fatto a posta perchè il sole ci agganci in raggi il suo guinsalio, per non perderci di vista. Ma noi perdiamoci pure negli anfratti di pensieri nati nudi, passando immagini in rivista ancora crude, buone per sbollire certe rabbie mute, mai mietute, in grani di rosario da sgranare, d'artificio programmate, senza mai esplodere in urli elettrificati ed altri effetti speciali di maggior impatto sul buon vicinato, nel finale capodanno. Ai piedi del letto un cane nero ascolta alla radio il conto alla rovescia a stazioni unificanti. Sbadiglia ma non dimentica anniversari e compleanni, fa la guardia al tempo che passa in catena di montaggio.
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